giovedì 6 settembre 2012

Shuffleton's Barber


Norman Rockwell deve la sua fama alle 300 e più copertine del "Saturday Evening Post" pubblicate fra il 1916 e il 1963. Considerato uno dei più grandi illustratori americani ( il Rockwell Museum di Stockbridge è ora uno dei luoghi più visitati dai giovani apprendisti pittori del Nord America), egli seppe descrivere con grande tecnica pittorica degli aspetti assolutamente originali della vita americana e gli eventi storici del periodo in cui visse.
Rockwell  traeva  la sua ispirazione dalla gente comune e dalla vita che si svolgeva nelle strade e nei quartieri a lui noti. Con rara sensibilità e spirito d'osservazione regalò al mondo alcune opere assolutamente emozionanti.
Il quadro sopra raffigura il negozio di un barbiere, visto dalla finestra. In un angolo, in luce, appaiono i musicisti, fra cui il barbiere. Essi sono appena visibili.
I grandi quadri non hanno bisogno di poemi a descriverli.
Rockwell mette in luce quello che non è ovvio. E' una cosa che colpisce profondamente l'animo di chiunque. Il barbiere non è solo un barbiere. Così come la maggior parte delle persone non sono solamente quello che l'esteriorità lascia apparire. Le figure nell'angolo illuminato del quadro,  assolutamente normali e modeste, per una volta vengono investite dalla gloria, per il semplice fatto di essersi svestite dal ruolo comune e di lasciar intravedere qualcosa del loro animo gentile.