Talvolta preferiamo vedere una piccola casetta in pietra, costruita secondo i canoni di una volta, piuttosto che un palazzo in cemento alto venti metri.
Perchè, sulla casetta in pietra, i fiori, che si mettono sul balcone, stanno meglio? Perchè sulle terrazze dei palazzi di cemento nemmeno viene l'idea di mettere dei fiori all'esterno?
Perchè fino a inizio novecento qualsiasi costruzione aveva almeno un abbellimento, un ornamento, un fregio, all'entrata? Perchè adesso nessuna nuova abitazione concepisce questo? forse perchè è superfluo?
Chiediamoci allora perchè qualcuno ancora appende dei quadri sulle pareti di casa propria.
Perchè in qualche modo cerchiamo di coprire quella parete vuota?
Forse ci siamo dimenticati che noi, volendolo o no, rimaniamo passivi a ciò che ci circonda.
Vivere in una stanza spoglia, a lungo andare, inardisce. Forse ancora peggio: crea ansia e depressione.
Questo poche persone lo ammettono. I razionalisti tacitamente snobbano l'arte. Vedono un grande spreco di tempo il fatto di decorare delle stanze o fare dei monumenti che costano.
E' molto più semplice e veloce addobbare una piazza con dei piloni in cemento armato piuttosto che ingaggiare uno dei pochi scultori che ancora sono in grado di rappresentare qualcosa di bello e che dia una sensazione positiva a chi la guarda.
Ma quando si risparmiano i soldi in questo modo, l'unico risultato ottenuto è un aumento dello squallore. La gente che passa in una piazza, deturpata da qualsiasi mostruosità che si spaccia per arte moderna, che sia indifferente o no, percepirà lo squallore e la decadenza. E questo inciderà sulla loro vita, che essi lo vogliano o no.
Così come, quando guardiamo un film, ad esempio, le immagini che scorrono acquiscono un significato in base alla musica che c'è come sottofondo. Se la musica è tesa, noi non potremo fare a meno di sentire la tensione, anche se siamo ben consci che è una finzione. Ma quella musica entrerà comunque nel nostro subconscio (esperimenti hanno riscontrato un aumento del battito cardiaco ed altri effetti in crescendo, dipendenti dalla musica).
E così quando passiamo di fretta in città o in qualsiasi posto, anche se non ne siamo consci, quello che ci circonda influisce sulla nostra psiche.
Questo concetto, guarda caso, era noto a tutte le civiltà del passato. A Creta, ad esempio (e parliamo di più di 3000 anni fa), la cosa più spontanea era quella di riportare all'interno dei palazzi o delle case un frammento di natura (non è forse arte questa?).
I grandi razionalisti e materialisti di adesso implicitamente calcolano che gli antichi Greci fossero degli imbecilli a studiare le forme e le proporzioni armoniche delle colonne e dei capitelli.
Però è strano: anche gli Indiani dell'India, dovevano esserlo, se hanno prodotto quell'arte in passato, e pure i Cinesi, che appartengono ad una civiltà ancora più lontana dalla nostra, e pure le popolazioni pre colombiane che, spontanteamente, hanno sviluppato l'arte in Sud America.
Insomma, il novecento ha fatto crescere molto l'uomo occidentale: la cultura avanguardista ha messo accanto ai quadri di Leonardo da Vinci delle tele inguardabili e ha detto che sono entrambe arte. Siamo daccordo che ogni quadro può avere un'interpretazione e un significato ma stiamo attenti nel distiguere una cosa che inconsciamente trasmette pace e grandezza da una che entra nel nostro subconscio come squallore e depressione.
L'arte di Joaquin Sorolla (1863-1923 - qui sopra 'El sol de la Tarde') è superata? oppure è l'unico modo per nascondere che non ci sia più nessuno che sia capace di fare altrettanto?
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