mercoledì 3 novembre 2010

Riflessioni

Cos'è che l'occhio guarda volentieri? vi siete mai posti questa domanda? Perchè spesso ci rendiamo conto che un bel paesaggio naturale ci da delle sensazioni più positive di una squallida periferia di città?
Talvolta preferiamo vedere una piccola casetta in pietra, costruita secondo i canoni di una volta, piuttosto che un palazzo in cemento alto venti metri.
Perchè, sulla casetta in pietra, i fiori, che si mettono sul balcone, stanno meglio? Perchè sulle terrazze dei palazzi di cemento nemmeno viene l'idea di mettere dei fiori all'esterno?
Perchè fino a inizio novecento qualsiasi costruzione aveva almeno un abbellimento, un ornamento, un fregio, all'entrata? Perchè adesso nessuna nuova abitazione concepisce questo? forse perchè è superfluo?
Chiediamoci allora perchè qualcuno ancora appende dei quadri sulle pareti di casa propria.
Perchè in qualche modo cerchiamo di coprire quella parete vuota?
Forse ci siamo dimenticati che noi, volendolo o no, rimaniamo passivi a ciò che ci circonda.
Vivere in una stanza spoglia, a lungo andare, inardisce. Forse ancora peggio: crea ansia e depressione.
Questo poche persone lo ammettono. I razionalisti tacitamente snobbano l'arte. Vedono un grande spreco di tempo il fatto di decorare delle stanze o fare dei monumenti che costano.
E' molto più semplice e veloce addobbare una piazza con dei piloni in cemento armato piuttosto che ingaggiare uno dei pochi scultori che ancora sono in grado di rappresentare qualcosa di bello e che dia una sensazione positiva a chi la guarda.
Ma quando si risparmiano i soldi in questo modo, l'unico risultato ottenuto è un aumento dello squallore. La gente che passa in una piazza, deturpata da qualsiasi mostruosità che si spaccia per arte moderna, che sia indifferente o no, percepirà lo squallore e la decadenza. E questo inciderà sulla loro vita, che essi lo vogliano o no.
Così come, quando guardiamo un film, ad esempio, le immagini che scorrono acquiscono un significato in base alla musica che c'è come sottofondo. Se la musica è tesa, noi non potremo fare a meno di sentire la tensione, anche se siamo ben consci che è una finzione. Ma quella musica entrerà comunque nel nostro subconscio (esperimenti hanno riscontrato un aumento del battito cardiaco ed altri effetti in crescendo, dipendenti dalla musica).
E così quando passiamo di fretta in città o in qualsiasi posto, anche se non ne siamo consci, quello che ci circonda influisce sulla nostra psiche.
Questo concetto, guarda caso, era noto a tutte le civiltà del passato. A Creta, ad esempio (e parliamo di più di 3000 anni fa), la cosa più spontanea era quella di riportare all'interno dei palazzi o delle case un frammento di natura (non è forse arte questa?).


I grandi razionalisti e materialisti di adesso implicitamente calcolano che gli antichi Greci fossero degli imbecilli a studiare le forme e le proporzioni armoniche delle colonne e dei capitelli.
Però è strano: anche gli Indiani dell'India, dovevano esserlo, se hanno prodotto quell'arte in passato, e pure i Cinesi, che appartengono ad una civiltà ancora più lontana dalla nostra, e pure le popolazioni pre colombiane che, spontanteamente, hanno sviluppato l'arte in Sud America.
Insomma, il novecento ha fatto crescere molto l'uomo occidentale: la cultura avanguardista ha messo accanto ai quadri di Leonardo da Vinci delle tele inguardabili e ha detto che sono entrambe arte. Siamo daccordo che ogni quadro può avere un'interpretazione e un significato ma stiamo attenti nel distiguere una cosa che inconsciamente trasmette pace e grandezza da una che entra nel nostro subconscio come squallore e depressione.



L'arte di Joaquin Sorolla (1863-1923 - qui sopra 'El sol de la Tarde') è superata? oppure è l'unico modo per nascondere che non ci sia più nessuno che sia capace di fare altrettanto?

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