martedì 23 marzo 2010

Il Carboncino 2


Non è da trascurarsi, facendo un disegno al carboncino, il tipo di carta sul quale si vuole lavorare.
Ai tempi in cui si frequentava la scuola di Falzari, veniva utilizzata la carta d'impacco. E'una carta ovviamente economica e va utilizzata dalla parte non lucida.
Questa carta ha il pregio di permettere un tratteggio leggermente sgranato, una facile sfumatura con lo sfumino o le dita ma ha il difetto di essere molto incline allo spiegazzarsi.
Le altre carte oggi in commercio sono più o meno buone, la Fabriano offre una carta ruvida (attenzione non quella che presenta una tramatura tipo tela) molto buona, ma su questa è più difficile sfumare e bisogna affidarsi di più al tratteggio. Questi fogli, inoltre, sono sensibili a quanto vi si preme la matita sopra e, una volta incisi troppo in profondità, si rovinano.
Aggiungo che, per imparare, ci si può affidare tranquillamente a questi fogli, facendo attenzione che, talvolta, il tipo di supporto utilizzato, influenza poi anche lo stile della persona. Cionostante, in fase successiva, volendo eseguire un opera da presentare, è sicuramente meglio sperimentare carte più pregiate e costose, magari prodotte artigianalmente.


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