venerdì 26 marzo 2010

Preparazione delle tele


Oggi in un negozio specializzato in articoli di pittura troviamo perlopiù tele preparate industrialmente.
Sono tele che hanno ricevuto un'imprimitura meccanica e io sinceramente non saprei dire quali sono i singoli passaggi effettuati.
L'unica cosa che posso dire è che sono tutte tele inadatte a pitturarci sopra.
La cosa sconcertante è che uno può arrivare a spendere più di cento euro per un pezzo di tela di lino peparato ad olio di un metro e mezzo per sei , credendo di aggiudicarsi una buona riuscita dell'opera, per poi scoprire che è stata preparata in un modo in cui nemmeno Rembrandt riuscirebbe a dipingervi sopra.
Ma come preparavano le tele i pittori del passato?
Una domanda semplice la cui risposta, in un libro di tecnica pittorica, potrebbe essere contenuta e descritta in decine e decine di pagine.
Ognuno aveva, naturalmente, le proprie abitudini, per cui è impossibile trovare una vera e propria linea comune.
Si partiva da una tela di lino grezzo, di tramatura più o meno fitta, un tessuto vero e proprio, tanto per intendersi.
E' indubbio che sulla tela grezza il pittore doveva spalmare sopra della colla.
La colla dona alla tela la rigidità necessaria per poter fornire un supporto rigido, ma troppa colla o colla sbagliata potrebbero non funzionare bene.
Per oggi allego un link molto molto interessante.

http://www.artenet.it/stratigrafia/CARAVstr.htm

Dandoci un'occhiata, ci rendiamo conto di come il fatto stesso di voler utilizzare le tele in maniera industriale sia un punto di partenza completamente sbagliato.
La cosa divertente è che già a inizio novecento, Harold Speed (ha scritto uno dei libri più diffusi sulla tecnica pittorica) aveva notato "Queste maledette tele di oggi, sembra di dipingere sul sapone!!"

1 commento:

  1. Molto interessante questo blog in particolare per coloro che come me hanno la passione per la pittura. Ho iniziato disegnando a carboncino da assoluta autodidatta, per la passione di disegnare. Sono passata alla tela e all'olio... me la cavavo abbastanza benino. Poi il mio grande amore: la porcellana dipinta a terzo fuoco. E ora ogni tanto sogno di tornare a dipigere su tela. Non ho grandi ambizioni, lo faccio per me e per personalizzare la mia casa. Complimenti per i suggerimenti che date su questo blog. Buon lavoro!!!

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